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Cammino nel giardino senza fine i petali bisbigliano: gi-ro-ton-do non fiori ma porte verso mondi diversi lo spazio si piega come torta di mele mi piego anch'io per ascoltare le storie di viole sorridenti e scrutare l'essenza di ogni niente in una goccia di rugiada
Giardino del sogno Violetta danzava petali di seta ogni fiore un verso
Scavando sotto pietre e radici scopro tra luce ed ombra: a-me-tis-ta lo porto agli occhi e ci guardo attraverso cuore ghiacciato di ricordi non vissuti dentro ci vedo cento millenni di vite di sentieri scomparsi un profumo di regni dimenticati e le risate dei bambini
Gemma tra le mani Violetta cercava residui di stelle rinchiusi nel tempo
Ascolto le tue dita suonare e con l'archetto rispondo: con-trap-pun-to la mia corda si tende vibra ed esplode la viola corre nell'orchestra di colori suoni sapori che s'intrecciano nel ritmo volteggiano le foglie i poeti che narrarono il tuo viso e i capelli tuoi nel vento
Guardando le onde Violetta cullava il dolce strumento ogni nota un ponte
Rincorro la logica del sogno mentre nel blu sprofonda: e-mo-zio-ne tutto vive e scorre via mentre osservo in ogni risposta trovo nuove domande nel labirinto della mia mente parole che non hanno alcun senso ma brillano colme di significato come le storie delle viole
Il sole alle spalle Violetta rideva profondo mistero a che pensi gatto?
I tuoi occhi sono raggi accecanti I capelli caldissima carezza La tua bocca e' l'inno piu' ammaliante Il tuo sesso dolcissima ebbrezza
Sei disposta a superare il castello con lei pronta a meritare ed indossare l'anello di ferro invisibile sigillo che segna la carne non odi il grido ed il madido respiro agognanti di piacere sottomessi
Sibila il serpente sinuoso si morde ode al cerchio e ai suoi due colori godere e dolere unico volto nata per omaggiare signore o padroni antica saggezza: lei svuota e riempie
Serva sempiterna di svago e capriccio ambisci a lambire alchemico seme nutrito perché imboccato mentre lei geme causando stupore che viene urlato e tu ringrazi per il dono Elevata risplendente sull'altare che ti immola.
Il letto disfatto, osservo il sereno abbandono del tuo dormire
ed il riflesso di una rosa blu come la notte che vorrei navigare, con te, per sempre.
Ma se lo sguardo esce dalla vicina finestra, o se invece entra a percorrere i solchi del pensiero, comunque incontra la triste pioggia.
Preferisco i petali, e le tue labbra socchiuse, questa notte almeno.
profumo d'odio su di me gelo interno triste nulla illusioni silenzi complicita' speranze e alzare i veli sul letto disfatto quelle macchie - forse lacrime quel sorriso ormai svanito. Mostri di indifferenza Nuvole di vanita' che non volano piu': false. E lei mi guarda silenziosa e affamata non c'e' gioia non c'e' dolore sono solo un altro - uno tra altri - ammalato di vita e dalla vita odiato sono solo un altro per la sua onirica falce.
Irreparabili momenti di vita inespressa Oscillano sul ciglio dell'oscurità Dimenandosi tra i barlumi di un sogno incompiuto
Pallide sembianze di verità ineffabili che turbinano nel mare delle nostre azioni
Quasi sempre sbiadite nel comune esercizio trascorse inudite sull'asse del tempo
A volte rapite da uno sguardo fugace rivelano universi di suoni e profumi
E allora ti scorgo - mia tenera musa - mio angelo pietoso - mio infido demonio Ti vedo Ti osservo Ti ammiro Ti adoro
E mi lascio condurre tra le alte volte E mi lascio rapire per bruciare le voglie E mi lascio cadere nelle tue braccia appaganti
Per assaporare la luce che piove dal cielo Quelle lacrime di sole che mi annaffiano di piacere
Baciare le tue parole e ascoltare la tua bocca Accarezzare i tuoi passi e perdermi nei tuoi sguardi Per poi... Salutare la tua ombra quando parti e non ritorni
E spezzi così il pulsare del mio petto E spegni così il ritmo del mio respiro Le ore trascorse stringendo un cuscino Pomeriggi interi a fissare la pioggia sfiorando il vetro costellato di gocce quel vetro che piange per te
E domande allo specchio che non trovano risposta il buio vuoto mi assale e l'immagine riflessa - È sola -
Sì insomma è il coma sto male, il gigante aborrito ho dormito per mille ore si è vero amico per finta ho fumato ho sniffato e non poco ora dormi io voglio aiutarla sono solo scombussolato ma sì non importa dille che mi sono sbagliato
la nebbia... in grigi strati di vita le nuvole... il vento si e' spento sono dentro di me sono dentro di loro
sali sali sulla cresta del mondo ed entra, penetra nel tuo cuore profondo fiamme impazzite sono attorno a me
terra, Terra la nave si schianta scarabeo dorato scarabeo di rifiuti mi sento bugiardo senza una sola bugia
vieni, vieni tsunami d'acciaio sommergi le sponde di questo buio svanito perso e mostrato venduto al mercato
Apre le ossa lo studio bugiardo questi vecchi ammuffiti ci dettano storie non vissute storie non viste presagi non visti nel pallido cielo nell'ora nel blu di questo mio corpo insensibile amaro vissuto o già morto amori sconfitti amori non visti amori perduti perché non sei venuta a vedermi svuotato ammirarmi sul marmo osservarmi ucciso sui postumi rossi albergo di virtù ti amo forse ti odio ancora per la vita sciupata per il mostro che è in me stelle non viste anzi invisibili nel cielo.
Vedo mari azzurri la superficie è calma e invitante Ma presto affondo sempre più profondamente e l'acqua è blu ora di un blu intenso di un blu che è tristezza Vedo galeoni, triremi, brigantini, canoe, transatlantici, piroghe sono tutte qui come sogni annegati nuoto tra di esse cercando un tesoro squali e alghe mi circondano nessun pesce colorato Mille cannoni e mille ambizioni
Sto entrando, tra le travi sconnesse e i chiodi arrugginiti tra gli spiriti senza sonno e il silenzio sovrano ma! all'improvviso!... ...allontano la testa e rivedo i miei occhi
Lo specchio coglie l'immagine della mia schiena mentre scivolo via
Adoro i piccoli rumori. Quei suoni magici che spruzzano il silenzio. Il tam tam delle Formiche E il tempo bloccato le antenne friniscono e plic plic la pioggia cade.
Il fumo nuota nell'aria e mi avvolge phic phic sulla mia pelle e i granelli di carta e il Sibilare di Fuoco.
Fiammella leggera sottile solchi sospinti e la mia mente che vola mielata maligna una voce.
Vibrazioni d'infinito frangenti di sospiri tra i visi confusi e fuggire dal corpo o provarci almeno.
È un inizio per vincere la carne e i Tarli che sognano di partire nel loro ticchettio dorato.
Tristezza scompari se Poesia ritorna.
Mi scruto ed esamino conscia d'un solo domani sarò aperta e osservata esposta esibita
Bianca, forse paura alcuni dicono ch'io sia forte ma posso essere strappata e gettata anche ora
Colui che mi ha creata mi ha anche donata ceduta come una schiava e non posso gridare solo sperare che non arrivi vento che fuoco non bruci che pioggia non cada sul mio fragile corpo, ch'è stato abusato
Macchie coprono la mia vera essenza nero e poi nero più volte sfiorata dalla sua lucida lama
Ripenso al sorriso, il sorriso che aveva mentre la sua mano premeva nervosa all'inizio poi sempre più ferma insistente incurante Non posso nemmeno parlare!
E cosa direi, se non ciò ch'è scritto? una volta un milione senza poter tacere O forse mai...
E a chi poi? cieca io sono, ma mostrare è la mia vita non compito mio il giudicare ma sostenere il peso delle sue parole che risuonano in me, che fluide avvampano sulla mia pallida carne
Eppure mi piace, compio il mio destino piuttosto che ammuffire ingiallire ancora nella buia cantina o nella scatola in cucina senza mai essere usata
Respinta ogni volta ma oggi mi ha scelto e su di me si è sfogato perché ti voleva parlare Sì proprio a te! ironia beffa o semplice fato?
Non volerò, non come alcune mie sorelle e né carro né nave io vedrò il mio viaggio è concluso perchè
- Splendenti sono i tuoi occhi -
sento che mi guardi ma pianger non posso e nemmeno sorriderti Sii buona con me, non me ne andrò mai.